- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 04/10/2022

Dopo un attesa lunga ben tre anni, è finalmente fuori ““c@r@++ere s?ec!@le”, il secondo album di thasup. Anticipato nei mesi scorsi in pompa magna dai singoli “s!r!” e “ok@pp@”, il disco più atteso dell’anno è stato pubblicizzato tramite l’inaugurazione della “thahouse”.
Ma l’evento organizzato a Corso Ticinese è solamente l’ultima delle innumerevoli chicche con cui l’artista classe 2001 è riuscito ad alimentare il brand intorno al proprio immaginario, per arrivare infine a toccare le vette della classifica FIMI con ogni singolo estratto del disco. Un risultato davvero assurdo, ancor più se si pensa che thasup sia particolarmente restio a mostrarsi personalmente in pubblico: solamente negli scorsi giorni ha tenuto il suo primo vero live al Fabrique di Milano, in occasione dei festeggiamenti dell’uscita di “c@r@++ere s?ec!@le”. Eppure, per trovare la risposta a questo inspiegabile paradosso vi basterà guardare con i vostri occhi il responso del pubblico sui social, rimasto nuovamente estasiato di fronte al “Supremo”.
Difatti, il concetto che sta alla base dell’intero progetto, come suggerito dal titolo stesso, è proprio il modo in cui l’artista intende descrivere il suo carattere, definito qui “speciale” perché certamente atipico rispetto a quanto socialmente accettato, ma che, in realtà, risulta di immediata identificazione alla sua grandissima fan base.
Thasup conferma alla grande, dunque, di possedere un talento unico: riuscire a reinventarsi di continuo, risultando sempre credibile, a prescindere dal sound o dal mood proposto; malinconico o allegro, sentimentale o più “caciarone” non fa alcuna differenza. È così che, anche chi non è propriamente fan del genere, viene rapito dal suo originalissimo flow, contaminato talvolta dalla trap, dalla drill, dal rock, dal pop, dal funk e molto ancora.
Solamente una mente musicale del suo livello poteva presentare una tracklist con featuring tra artisti totalmente diversi gli uni dagli altri. Tralasciando la ben nota “s!r!”, le migliori collaborazioni sono firmate da due profili completamente opposti: una leggenda del pop nostrano come Tiziano Ferro in “r()+()nd@” e il controverso driller Rondodasosa nella potentissima “c!@o”. Eccellenti pure le collaborazioni con la sorella Mara Sattei e il mentore Salmo, due certezze ormai in coppia con thasup, ma anche le novità Tananai e Coez. Leggermente meno riuscite, invece, le parti di Shiva, Rkomi e dei Pinguini Tattici Nucleari, ma comunque godibili.
Nel complesso, l’impressione finale è che “c@r@++ere s?ec!@le” sia un grande passo in avanti verso la maturità artistica per thasup, che propone qui un progetto più “professionale” nell’approccio alla produzione e, in generale, più completo rispetto al suo predecessore 23 6451. Difatti quest’ultimo, seppur conservi il fascino del papabile cult dei giorni nostri, presentava molto più dislivello di qualità al suo interno, mentre ora, ai numerosissimi picchi si affiancano molti meno pezzi filler.
Traccia Preferita: “r()+()nd@”
Tags: c@r@++ere s?ec!@le, recensione, thasup