- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 19/04/2020

Non è passato nemmeno un anno da quando Tommy Toxxic faceva il suo esordio da solista sul mercato discografico, che ecco disponibile un nuovo capitolo della promettente carriera del rapper: ha visto la luce infatti lo scorso venerdì “La danza delle streghe”, edito per Pluggers.
Un album con tanta autocelebrazione mista ad introspezione, con liriche spontanee che raccontano i turbamenti emotivi dell’artista: brani come “Harakiri”, “Pluto” e “Ossa Rotte” trasmettono tra le righe una sorta di richiesta d’aiuto, che può sembrare superficiale per il modo in cui viene narrata ma che in realtà non lo è affatto; “Voci” e “Isabel” trattano invece di dissidi sentimentali, con un mood più riflessivo ma ancora instabile.
Tanti ospiti interessanti all’interno del progetto, tra i quali il socio di sempre Joe Scacchi, Ketama126 e Franco126; la parte produttiva è invece stata per lo più affidata a Nikeninja ed alla premiata ditta Crookers e Nic Sarno, fautori di beat elettronici e psichedelici adatti al contesto.
Tommy Toxxic mostra sulle barre un flow incisivo e variegato, che cambia spesso in corsa impreziosendo l’operato: per noi “La danza delle streghe” è un buon prodotto, che permette all’artista romano di guadagnare consensi ed esprimere le proprie capacità miste ad inquietudine.
TRACCIA PREFERITA: VOCI