- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 29/10/2020

A poco più di un anno di distanza dal positivo esordio con l’ EP “Non c’è futuro” arriva il primo album ufficiale anche per Tony Boy, giovanissimo rapper veneto di ottime speranze.
Nei dieci brani inclusi in “Going Hard” il classe ’99 mostra un’ inconsueta maturità, se rapportata all’età: nascono così riflessioni introspettive ed emotive piuttosto profonde (“Gas” e “Per Sempre”, ad esempio) che spesso sfociano in spontanee asserzioni riguardanti le delusioni che la vita gli ha riservato.
Spazio anche a qualche appunto riguardante le avventure sentimentali intercorse, sempre esposte sotto forma più di flusso di coscienza che di storytelling; è tangibile inoltre il forte attaccamento che lo lega ai propri affetti, e che evidenzia la sua sensibilità.
Efficace l’uniformità produttiva sagomata da Wairaki, che ha preso parte, tra i tanti progetti in cui è stato coinvolto, anche all’ultimo album di Jamil; non ci convince completamente invece la linea metrica utilizzata dall’artista, un pò troppo anarchica: può rivelarsi una peculiarità vantaggiosa e che rende il suo stile esclusivo, ma al momento ci sembra esageratamente nichilista.
“Going Hard” conferma comunque la bravura tecnica e l’efficacia del flow di Tony Boy, oltre che le sue potenzialità: ci sono manifesti margini di miglioramento, ma non poteva essere diversamente per un ragazzo poco più che ventenne.
TRACCIA PREFERITA: SEMBRA FACILE (FEAT. DUTCH NAZARI)
Tags: GOING HARD, recensione, Tony boy