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Vacca: Barroso | Recensione | Primo Ascolto

Barroso” è un termine sardo utilizzato per contestare qualcosa con arroganza, ed è anche il titolo del nuovo album di Vacca, che ritorna dopo due anni di quasi totale silenzio. Ma cos’ha da mettere in discussione l’artista? In realtà, un po’ tutto. La sua carriera ormai ventennale è costernata da dischi diversi gli uni con gli altri, e da “VH” a oggi possiamo affermare che il rapper ne ha sicuramente viste di tutti i colori.

La spensieratezza del periodo a Milano, la consapevolezza di quello in Jamaica: in “Barroso” troviamo tutto questo. “Menzogne”, ad esempio, è un brano con sonorità e linee melodiche attuali, incentrato sulla falsità delle persone e caratterizzato da notevoli riferimenti rap che spaziano da Ghostface Killah a 2 Chainz. Questo schema viene ripetuto in tutte le tracce: troviamo così un album con un background classico ma con uno sguardo attento alle novità del momento.

“Soldi Ebbasta” è un altro caso lampante: il titolo e l’argomento volutamente provocatori danno modo al rapper di riflettere sul concetto di ricchezza e se valga la pena inseguire uno stile di vita simile; “Feeling good” allontana le polemiche: un beat G-Funk e l’uso del talkbox riportano alla mente la west coast dei tempi d’oro, con un testo poco impegnato, perfetto per creare un mood di totale relax.

La trap di “Miracolo”, le punchline di “Paranormal Activity”, lo street rap di “Real Hustlers” e le reminiscenze di “Benedetto”: qualsiasi siano i gusti personali, Vacca ha cercato di accontentare ogni tipo di pubblico – il suo pubblico. La maturità mostrata in quest’ultimo lavoro è esemplare, e l’essere così trasversale con le produzioni e i flow hanno permesso all’artista di confezionare un prodotto completo. A pochi giorni dalla sua uscita c’è già chi dice che “Barroso” sia il miglior disco di Vacca, ma a noi piace pensare che il migliore sia sempre il prossimo.

 

TRACCIA PREFERITA: “Benedetto”

TESTI
4.2/5
MUSICA
4/5
ORIGINALITA'
4/5

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