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VALE LAMBO – COME IL MARE [RECENSIONE]

Tra i precursori dell’esplosione del movimento urban rap campano c’è senza dubbio il 29enne Valerio Apice, per tutti Vale Lambo, fuori dallo scorso venerdì con il secondo album da solita intitolato “Come il mare”.
Come già sperimentato e verificato (con successo) nell’album di debutto “Angelo”, Vale Lambo è un artista che ama raccontare e raccontarsi su dei mood prevalentemente conscious, che ben si sposano con la proclività neomelodica che emerge con naturalezza all’interno dei brani: Valerio si destreggia così storie di rioni e verace napoletanità, gangsta all’evenienza ma sempre fortemente passionale, sia quando si tratta d’amicizia che quando si tratta d’amore (come “Neve”, “Solo Piano” o “Abbracciami”, per esempio).
Rispetto al progetto d’esordio Vale Lambo si spinge in maniera più ardimentosa con l’utilizzo della lingua italiana, nonostante il dialetto utilizzato nella maggior parte di quest’album (ed anche di quello passato, a dirla tutta) sia decisamente comprensibile; è costante invece l’impiego dell’autotune, ormai marchio di fabbrica stilistico dell’artista.
Non sarà tutto rose e fiori, perché in alcuni casi il flow annoia (“Kaioshin”) ed a tratti si sente il bisogno di pezzi più travolgenti, come può essere considerato “Valentino” con Geolier: nel complesso, comunque, “Come il mare” segna un grosso passo in avanti nella carriera discografica di Vale Lambo, e non ci sorprenderemmo di trovarlo almeno sul podio tra gli album più venduti/ascoltati della settimana.

TRACCIA PREFERITA: ROMA (FEAT COCO, NAYT)

TESTI
3.7/5
MUSICA
3.7/5
ORIGINALITA'
3.5/5

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