- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 20/10/2022

Giunto al terzo album ufficiale da solista, da Vale Pain ci si aspettava un ulteriore passo in avanti per poter iniziare a parlare di “maturità artistica”; con il suo ultimo lavoro, “PAIN”, ha centrato finalmente l’obiettivo.
In questo nuovo progetto, uscito a circa 5 mesi dalla sua partecipazione al “Seven 700 Mixtape”, il rapper di San Siro mostra ai propri ascoltatori un lato di sé completamente diverso rispetto a quanto visto finora, molto più introspettivo e deciso nell’affrontare a viso aperto i drammi del proprio trascorso.
Maggiormente dal punto di vista dei beat, un po’ meno nei testi, la drill viene in gran parte accantonata grazie all’apporto dei vari producer che hanno messo la propria firma su “PAIN”: l’immancabile NKO, ma anche Young Miles e i 2nd Roof tra gli altri. Questi, infatti, hanno proposto diversi sample dal passato o suonato per l’occasione strumenti che difficilmente ci saremmo aspettati.
Ne è un chiarissimo esempio il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album “Te quiero”, divenuto poi una hit durante la scorsa estate. Diciamo che, se avete frequentato Tik Tok nei mesi più caldi, sicuramente vi sarà capitato almeno una volta di sentire la voce di Vale Pain sulle note della celeberrima “Stand By Me” di Ben E. King, il cui ritornello ci ha proprio “fottuto la testa”, nel senso buono del termine.
Il rapper italo-peruviano dimostra così di cavarsela bene su più mood, anche se, talvolta, l’impressione è che alcuni brani si somiglino un po’ troppo tra di loro.
Nonostante ciò, Vale Pain ci conferma a tutti gli effetti di essere la penna migliore della Seven 700 con “Orfanelli”, migliore canzone di “PAIN” per distacco: qui l’artista si lascia davvero andare, emotivamente parlando, scrivendo una prima strofa davvero mozzafiato, soprattutto nella commovente dedica al padre defunto nel bridge iniziale. Azzecatissima, a tal proposito, anche la scelta di proporre un testo simile con un solo giro di chitarra acustica a far da sottofondo, anziché una base troppo complessa che avrebbe decisamente guastato l’atmosfera.
TRACCIA PREFERITA: Orfanelli
Tags: Pain, rap italiano, recensione, Vale Pain