- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 06/05/2021

La nuova vita artistica di Vasco Brondi passa dalla pubblicazione del suo ultimo lavoro intitolato “Paesaggio dopo la Battaglia”, disponibile dallo scorso 7 maggio ed edito da Cara Catastrofe (Sony Music).
Un progetto che si apre con il brano “26000 giorni”, non certo casualmente: il fatto di collocare proprio come prima traccia una canzone che riguarda lo scorrere inesorabile del tempo e della vita ci da l’immediata conferma di come Vasco Brondi sia un artista che sa il fatto suo, che sa cosa vuole dire e sa come farlo.
Le successive tracce, difatti, non deludono le iniziali aspettative preannunciate dal primo singolo: lo stampo ambient/indie-pop dell’atmosfera generale dell’album, tra ritmi e suoni eterogenei, avvolge e intensifica il significato profondo dei testi di ciascun brano, rendendo l’ascolto esaustivo.
Lo stile di Vasco Brondi è di impronta filosofico-provocatoria: traendo informazioni da esperienze e fatti sociali, i testi, dal forte sapore diaristico, acquisiscono un significato più vivido, più contemporaneo, catturando così l’attenzione dell’ascoltatore, dibattendo temi anche di forte attualità.
“Paesaggio dopo la battaglia” è un progetto personale e riflessivo, che certifica le capacità cantautorali di un’artista capace di non far rimpiangere il proprio passato: bentornato, Vasco.
TRACCIA PREFERITA: 26000 giorni