- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 06/03/2021

“Boreale” è l’ultima opera pubblicata da Xelfer, 27enne artista bolognese giunto al primo extended play in carriera dopo una moltitudine di singoli rilasciati negli ultimi tre anni.
Un progetto caratterizzato da sonorità pop e trap, ma in cui possiamo anche percepire il passato metalcore del classe ’94 e l’iniziale formazione musicale in conservatorio; rispetto a buona parte dei colleghi, inoltre, Xelfer propone un sapiente utilizzo dell’ autotune, che riesce ad esaltare le sue doti canore.
È l’ amore il tema portante di “Boreale”, come facilmente percepibile nel malinconico brano d’apertura “Mare d’inverno”, in contrasto con le sonorità cariche e apparentemente non adatte ad un brano dall’impronta passionale; nella seconda traccia “Aurora” abbiamo a che fare con un pezzo ancor più introspettivo e riflessivo, in cui l’artista va nostalgicamente a rimembrare le fasi salienti di un’ importante storia sentimentale.
In “Neverland” si evince invece il desiderio dell’autore di ribellarsi ai propri pensieri, scappando in un luogo immaginario e probabilmente lasciando all’ascoltatore la ricerca soggettiva del significato di quest ultimo; chiude “Iceberg”, brano con cui Xelfer va a schernire gli artisti trap ed i relativi cliché.
“Boreale” è un progetto che propone abilità tecniche e spunti d’originalità davvero invidiabili: seguiremo con interesse le future release dell’artista, che potranno consolidare quanto di buono proposto fino ad oggi.
TRACCIA PREFERITA: Iceberg
Tags: Boreale, recensione, Xelfer