- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 14/06/2021

Gli Yayanice sono Chiara Iannice alla voce, Giulia Facco al piano e synth, Nicolò Scalabrin alla chitarra, basso e beat e Riccardo Vinci al secondo basso.
“GU.A.St.O.”, invece, “non chiamatelo album. (BALLATELO)” è il loro primo EP di 5 brani. Che possono sembrare pochi e veloci, ma che sono a se stanti l’uno dall’altro: ognuno una storia, un’atmosfera, uno scenario immaginario. Non vanno capiti o analizzati, solamente danzati, ognuno come meglio si crede.
Basta chiudere gli occhi, e tra vocalizzi perfetti e suoni r’n’b anni 90 (“Coconut”) ti immagini a bere qualcosa con Miss Keta a porta Venezia ( “Oggi mi sento da bar, mi porto i demoni al bar ma non bevo la fama”,n.d.r. “Mexcal”) all’ ora dell’ aperitivo.
Il titolo è l’acronimo di “guardare attraverso strani occhi”, e se questo era l’obiettivo della band allora possiamo assolutamente dire che si tratta di un lavoro ben riuscito: liquido e aeriforme allo stesso tempo, semplice ma ben postprodotto, e soprattutto piacevole all’ascolto, per merito di sonorità che crescono un po’ alla volta conquistando a “piccoli sorsi”.
L’ unico brano definibile anche un po ballad è quello di chiusura, “Coriandoli”, che va a distaccarsi dai brani precedenti: qui la voce femminile arriva d’ impatto, ma poeticamente delicata e conquistatrice.
Un buon esordio per la band: forse un lavoro troppo breve per esprimere un giudizio definitivo, ma che fa certamente ben sperare per il loro futuro discografico.
TRACCIA PREFERITA: Coriandoli
Tags: Gu.a.st.o., Yayanice