- per Antonio Contu'
- in Recensioni
- on 26/07/2022

Ritornano come un raggio di sole che squarcia il cielo nuvoloso gli Zero Assoluto con la loro “Psicologia sociale” che ci risveglia, timidamente e teneramente, da quel senso di apatia che ci danno i mesi che precedono l’estate, facendoci tirare un sospiro di sollievo: i beat soavi e le voci di Thomas e Matteo che si intrecciano ci fanno tornare con la mente al primo decennio degli anni 2000, quando il duo cavalcava l’onda di un successo che sembrava inarrestabile.
“Da domani non ti vedo più, male, male, cosa ti farei. Ma magari pure niente, basterebbe niente per poi ricascarci”: l’estate è una stagione magica, oltre che il momento in cui riusciamo a spogliarci delle nostre responsabilità (non tutte, ma una buona parte), in cui torniamo dove siamo stati bene, con gli amici di sempre e le aspettative lanciate al massimo. È il momento in cui possiamo sperare di esaudire tutti i desideri che custodiamo gelosamente il resto dell’anno, in cui cerchiamo di mettere da parte quelle paranoie che ci attanagliano lo stomaco e ci fanno stare male. In estate troviamo il coraggio di buttarci e lanciare il cuore oltre l’ostacolo, sperando che il cervello prima o poi lo seguirà.
Ognuno di noi riesce a rispecchiarsi nelle situazioni vissute e che vengono descritte dagli Zero Assoluto, abili nel riuscire a tirare fuori la nostra parte più romantica. Fantastichiamo così su eventi che accadono solamente dentro la nostra testa, con il sottofondo delle onde che si infrangono sugli scogli e dei gabbiani che con il loro verso stridulo ci fanno rinsavire, ma senza cancellare il nostro sorriso.
La fine dell’estate è uno dei traumi annuali più difficili da affrontare: il pensiero che domani sarà tutto finito, che non ci sarà più quella vibrante sensazione dell’ignoto, che si ritornerà alla vita di tutti i giorni…Beh, ci rattrista. Restano con noi i ricordi, e non possiamo che ringraziare gli Zero Assoluto che con “Psicologia sociale” si riconfermano colonna sonora della nostra vita.